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Restauro della chiesetta di Santo Stefano, parla l'architetto Giacovelli

In occasione dell’iniziativa nazionale “Invasioni Digitali” è stato possibile visitare la chiesetta di Santo Stefano, ubicata nel centro storico, di fronte alla chiesa di Santa Chiara.
Tuttora di proprietà della famiglia Cassano, la chiesetta grazie ad un finanziamento ottenuto dal Gal è interessata, da gennaio 2015, dai lavori di ristrutturazione per la sua conservazione e valorizzazione. L’architetto Francesco Giacovelli e l'avvocato Pietro Cassano ci hanno guidato all'interno del cantiere di restauro.

La chiesa – spiega l’Arch. Giacovelli - presenta diverse caratteristiche originarie riconducibili alla tipologia delle cappelle a pianta rettangolare mono aula, voltata a botte. Come si può notare c’è l’altare, l’acquasantiera ancora sulla destra, il pavimento è quello originario in lastre di pietra (“bellissime”, commenta l’arch.), i pilastri che sorreggono gli arcatoni, realizzati successivamente alla costruzione originale del 1498, che poggiano sulle murature originarie. Le tracce degli affreschi sono venute fuori in prossimità degli attacchi di queste colonne di pietra con la vecchia muratura. È una scatola nella scatola. La novità è che vogliamo recuperare i disegni di questi pregi per poter riproporre un pezzo della chiesa a configurazione delle pitture di una volte e con un tipo di intonaco vorremmo mettere in luce le varie fasi di accrescimento della chiesa. La pala d’altare, di proprietà della famiglia Cassano, esiste e raffigura Santo Stefano, che nel 1633 divenne patrono di Noci in preda ad una violente epidemia di “glandula” che colpiva gli equini. Il culto del santo si rafforzò, infatti, fino a due secoli fa, era da tradizione portare alla chiesetta i muli per proteggerli dalle malattie, nel giorno del santo, il 26 Dicembre. Adesso siamo nuovamente in attesa della sovrintendenza dei beni architettonici e paesaggistici per poter avviare determinate operazioni.”

Arch. Giacovelli, al termine dei lavori, che utilizzo se ne farà della chiesetta?
C’è una convenzione che si sta studiando tra il comune e il proprietario. Quest’ultimo concederà la chiesetta in comodato gratuito, per le iniziative culturali, al comune che si sobbarcherà tutte le spese di ordinaria manutenzione.

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